Internazionale è arrivato
all’Ariosto e lo ha fatto attraverso l’arte! Sono due le iniziative artistiche
che il Liceo Classico di Ferrara ha preso quest’anno in occasione del festival,
in collaborazione con l’Associazione Arch’è:
SKENE’/ ΣΚΗΝΗ’ (scena, dramma, racconto)- Personale di Silvia Infranco, una mostra di opere contemporanee che proietta
nel nostro tempo i miti di Edipo e Narciso, Baccanti e Antigone e l’installazione di Roberto Lucato L’uomo pensante: un umido politico.
Skenè, che è stata portata prima alla Porta degli
Angeli, ora si trova nel luminoso e moderno spazio dell’ala nord del Liceo, grazie
all’importante contributo di Silvana
Onofri e di Francesco Ghirardelli.
‘Perché una manciata di miti greci antichi continua a dare la sua forma
vitale alla nostra percezione di noi stessi e del mondo? Perché le 'Antigoni'
sono davvero 'éternelles' e direttamente rilevanti al momento presente?"
questo è l’interrogativo posto da Claudio Cazzola, che la mostra sembra proprio riproporre. Si tratta di un percorso tra le tavole della giovane
pittrice Silvia Infranco, che vanno dalla rappresentazione dell’inganno, tra
passato e presente, in cui il giovane re Epido è sommerso, sino a quella della
morte di Antigone, caratterizzata da un rosso sangue che si spande,
dall’oscurità dell’Ade e da un bianco etereo.
L’installazione di Lucato, posta nei giardini del Liceo, è, invece, un
invito a pensare: tutti gli studenti e i visitatori potranno scrivere il loro
pensiero relativo al tema di Internazionale di quest’anno - la crisi come
opportunità di cambiamento - su di un
biglietto da gettare nel “cassonetto”. Queste sono le parole con cui Lucato spiega il suo lavoro: “A volte mi vergogno di fare parte di questa
razza, nascono così i miei uomini pensanti. Sono la volontà di rappresentare il
pensiero dell’uomo ormai profugo della materia. Il mettersi di fronte come in
uno specchio per porsi domande. E’ anche un tentativo di risvegliare coscienze
assopite dalle costruzioni e dalle imposizioni di una società di potere ormai
allo sbando. Con i miei esseri pensanti voglio invitare l’osservatore ad una
catarsi, raffigurando metaforicamente noi stessi, la nostra torturata e
contraddittoria condizione umana, ma sempre, per chi sa leggere, con un
messaggio di speranza per un rinnovato essere noi, uomini pensanti”.
Due iniziative che mostrano da un lato come
l’antico e il classico continuino ancora oggi a intrecciarsi col nostro
presente, dall’altro, come l’arte possa essere un invito a liberare il pensiero
su questioni quotidiane e importantissime e, quindi, un ottimo mezzo di
comunicazione: accorrete quindi al Liceo; siete in tempo fino a lunedì!
Irene Cavallari e Loris Ferrero
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