Arrivati a Ferrara. Mangiato. Dormito. Pronti a partire.
Sarà che è venerdì e le signore con la permanente affollano
la strada del mercato alla ricerca dell’offerta migliore, sarà la presenza
sorprendentemente ingombrante delle biciclette parcheggiate su ogni centimetro
di suolo calpestabile, sarà l’aria frizzantina che si avverte per l’inizio del
Festival Internazionale, ma la mattina ferrarese è particolarmente movimentata
ed io stessa sento una strana agitazione.
Ho speso la prima oretta mattutina a girare da un lato all’altro
della città, guardandomi intorno e annusando i deliziosi profumi delle
panetterie e dei caffè con Caterina, la ragazza che mi ospita.
Ora aspetto l’inizio dell’incontro dal titolo “Reportero” che
si terrà a mezzogiorno nel Cinema Boldini, di cui probabilmente scriverò più
tardi.
A differenza dei luoghi in cui si stanno tenendo i primi eventi,
la redazione è ancora un po’ addormentata: quasi tutti i nostri reporter sono
in giro per la città a guardare, ascoltare o a svolgere le svariate mansioni
dello staff. Dalle porte a vetri della
redazione si vede la gente passare indaffarata, ogni tanto qualche curioso
entra timidamente a chiedere informazioni o il libretto del programma, mentre i
giornalisti (con la loro tipica, inconfondibile aria da giornalisti: capelli
ribelli, tracolla e barba lunga – a volte un paio d’occhiali calcati sul naso- )
si affrettano a seguire gli eventi più importanti.
Ora mi avvio anche io, sperando di non perdermi in questa
piccola cittadina fatta di vicoli intricati.
Articolo scritto. Caffè preso. Bicicletta inforcata, diritti
alla meta. Presto nuovi aggiornamenti.
Annalisa
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