Dove sono finiti gli scarabocchi durante le riunioni? Le
pagine riempite d’inchiostro secondo l’arte dell’improvvisazione, disegni che
durante i momenti di noia affollavano qualsiasi cartaceo ci trovassimo sotto
mano cancellati dai cinguettii di un social network sempre più in voga.
Ecco come i quattro relatori –abilmente guidati da un
ironico Luca Sofri- ci inseriscono in un discorso ormai di vita comune:TWITTER.
L’uccellino blu è protagonista del dibattito avvenuto
quest’oggi al cinema Apollo che vedeva il contrapporsi di opinioni riguardo la
sua influenza nell’ambito giornalistico.
L’ospite Lee Marshall, giornalista britannico, a tal
proposito chiarisce la sostanziale diversità fra come Twitter e, più in
generale, i social network abbiano
cambiato il lavoro del giornalista e il giornalismo in sé. In quest’ultimo caso
sostiene che la natura del giornalismo negli ultimi cent’anni non sia cambiata,
infatti il suo scopo d’informare è da sempre lo stesso, mentre il lavoro del giornalista
si trova a contatto con il problema delle fonti: prima di una divulgazione di
notizie erronee, occorre filtrare le informazioni, ma, superata questa
barriera, certamente un giornalista riceve un notevole aiuto da Twitter, che
batte in velocità i giornali cartacei. E
i nostri ospiti ci invitano a non dimenticare un altro componente
fondamentale che ha permesso una sempre
maggiore adesione a questa piattaforma: la gratuità, che porta anche ad abolire
le barriere dei conflitti di interesse a
vendere un prodotto o ad essere i primi, i più veloci a divulgare una
notizia, un aspetto che porta ad un confronto in qualche modo più etico.
Marina Petrillo, conduttrice di un programma su Radio
Popolare, tiene a sottolineare che twitter e i suoi parenti non sono solo uno
strumento giornalistico, sono “piattaforme straordinariamente vicine alla voce
umana”. Grazie ai cinguettii, infatti, lei è riuscita a raccogliere un intenso
flusso di notizie con cui ha creato delle vere e proprie storie sulle rivoluzioni
arabe e Sultan Al Qassemi, giornalista degli Emirati Arabi Uniti, conviene col
suo pensiero a favore del social network.
È impossibile non prendere in simpatia questo ospite che ci
parla della particolare situazione in Medio-Oriente, dove, proprio grazie ai
social network, la guida diventa per le donne più temerarie una possibilità:
tenendosi in contatto con i mariti, possono essere aggiornate in tempo reale
sulle strade da evitare perché sorvegliate. Ma questo è solo uno dei tanti
esempi di utilità sociale che queste nuove comunicazioni forniscono.
La tecnologia ha ormai invaso le nostre case e le
comunicazioni e non tutti hanno a cuore la sua onnipresenza, come il referente
David Randall, che sostiene che i social network possano essere “solo un
allarme” e non una vera e propria fonte di informazione.
Tuttavia, di qualcosa dobbiamo essere grati a queste nuove
forme di comunicazione: dell’importanza che danno alle donne, che possono
liberamente portare le proprie voci in ogni discorso e della comprensione del
paese sempre più completa che ci permettono.
Se una volta era solo un modo di dire, oggi possiamo
sul serio affermare “Me l’ha detto un uccellino”.Margherita Dondi, Silvia Garuti, Andrea Musso, Francesca Valente.
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