venerdì 5 ottobre 2012

Uscita d'emergenza: l'Italia tra il governo dei tecnici e antipolitica.

Dopo l'inaugurazione e presentazione del festival, al cinema Apollo si è tenuta una conferenza sulla situazione politica italiana di ieri, oggi e domani. Introduce l'argomento Riccardo Formigli, conduttore del talk show Piazzapulita, presentando i relatori: Michael Braun, Die Tageszeitung, Rachel Donadio, The New York Times, John Foot, storico britannico e Eric Jozsef, Libération.
"Le prossime elezioni saranno le più importanti della storia repubblicana italiana": dopo questa frase d'esordio Formigli pone domande semplici nella forma, ma difficili nella sostanza, alle quali i giornalisti rispondono sempre con un pizzico d'ironia. Tutti concordano sul fatto che l'Italia non abbia più gli strumenti per creare una buona politica sia di destra che di sinistra a livello nazionale e europeo, a causa della crisi devastante che ha fatto e farà cadere molti paesi.
Dopo Tangentopoli la situazione non si è più risanata per il cosiddetto "unfinished business" e si è scatenata una guerra tra democrazia e mercato. Il tecnico Mario Monti si è presentato al Paese con una presa di posizione sicuramente più vicina alle ideologie di destra: "Una destra presentabile, non come quella di Berlusconi, destra stracciona."
I partiti di oggi hanno un approccio disinteressato al risanamento dell'Italia, non sono preparati tecnicamente, il clientelismo e la corruzione sono all'ordine del giorno e gli italiani sono sempre più scoraggiati a causa di un problema di formazione ideologica e politica. Si è scoperto che non solo la destra è carente in diversi ambiti, ma che anche la sinistra ha i suoi scheletri nell'armadio: non è capace di contrapporsi agli avversari, non fidandosi di sè stessa non è in grado di rappresentare i bisogni del paese poichè i concetti ci sono, ma non vengono sviluppati; non si ha un ricambio generazionale, come viene dimostrato dal caso Renzi, al quale il PD "sputa in faccia", mettendolo continuamente da parte. Infine, si è parlato di Beppe Grillo e del suo movimento, frutto del fallimento di un sistema politico che crolla. I grillini sono post-ideologici, hanno un programma "delirante" e negativo, ma al contempo sfruttano un mezzo di comunicazione giovane: il web.
Alcuni economisti affermano che la crisi durerà per altri cento anni: siamo dunque orientati verso la fine della democrazia? Saremo in grado di trovare dei politici a cui affidare il nostro Paese? Ai posteri l'ardua sentenza.
                                                    Irene Camerani e Valentina Govoni

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