sabato 6 ottobre 2018

Scienza e Letteratura: una frattura insanabile?

Nell'Aula Magna della facoltà di economia di Ferrara, oggi venerdì 5 ottobre, il romanziere e fisico teorico Paolo Giordano è stato invitato al festival Internazionale  dal Master di giornalismo scientifico. La discussione ha trattato della frattura tra scienza e letteratura evidenziata dallo scrittore in alcuni suoi romanzi, in particolare nell'ultimo uscito a maggio Divorare il cielo. Giordano, incalzato dalle domande di Michele Fabbri, afferma che oggi ci si specializza in un unico ambito molto presto a causa dell'organizzazione del sistema educativo, con l'inevitabile esclusione di tutte le altre discipline. La scienza stessa soffre molto di questa selezione e viene affrontata con una certa diffidenza, in quanto i suoi termini, apparentemente neutrali, in realtà sono "violenti e schiaccianti", non permettendone una facile divulgazione.
Lo scrittore dice di non sentire personalmente questa divisione e, analizzandola, cerca di convincerci che non ha motivo di esistere. Infatti lui stesso riesce ad unire questi due aspetti nei suoi libri usando la narrativa per parlare di scienza, cercando di farci avvicinare a questa realtà. Attraverso temi con base scientifica affrontati quotidianamente nelle nostre vite, come la fecondazione assistita e il ruolo dei vaccini, i romanzi cercano di entrare nella confusione dei lettori, poco e male informati, per dare un ordine. Anche tra i personaggi non c'è alcun tipo di scambio di opinioni, cosa che non favorisce l'informazione: questo perché spesso si interpretano le notizie in base alla propria indole, senza voler o poter sapere necessariamente la verità.
Giordano, inoltre, fa riferimento alla tematica religiosa affermando, durante la conferenza, che il mondo della religione e quello della scienza non sono completamente imprescindibili, mettendo in comunicazione altre due realtà che apparentemente sembrano contrapposte.
Con questo discorso ci fa quindi capire che la scienza è sempre connessa alla nostra quotidianità, invitando il pubblico ad aprirsi a questa materia di studio.

Antonia Romagnoli e Greta Mariotti



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