Ferrara è ricca di angoli nascosti e scorci piacevolmente inaspettati, ma è in particolari periodi dell'anno, come durante il festival di Internazionale, che si riempie davvero di sorprese in ogni dove: passeggiando per via Bersaglieri del Po, ad esempio, potreste scoprire, addentrandovi all'interno di un antico palazzo, una particolare e celata opera d'arte. Affacciandosi, quasi solo per curiosità, alla porticina della galleria del liceo artistico Dosso Dossi ci si ritrova davanti ad un enorme telone bianco con la scritta "I am so sorry" nel convenzionale colore rosa "femminile", con cui da sempre vengono identificate le donne.
L'opera ha lo scopo di rappresentare il paradosso con cui le donne sono costrette a vivere e con cui devono continuamente interagire, quello di doversi scusare per volere e per poter affermare alcuni dei propri diritti fondamentali. Entrando si è costretti a calpestare l'opera che occupa l'intero ambiente della galleria, senza lasciare spazio ad un'ulteriore perlustrazione della sala: per questo motivo il visitatore, quasi disorientato e confuso, è portato a riflettere sulla gravità del problema, più ampio di quello che sembrerebbe vedendolo da fuori. Molto caratteristica è anche la collocazione dell'installazione site specific, che posizionata in un qualsiasi altro punto della città estense avrebbe perso buona parte del suo significato, in quanto realizzata dalla giovane artista Julia Mahrer, ex studentessa del liceo artistico ed ora impegnata presso il Royal College Art di Londra dove studia e lavora. La giovane svizzero-dominicana, sempre presente in sala,consegna al passante le chiavi per scegliere da che parte stare, ribaltando tramite quest'opera i parametri di ciò che è vero e ciò che è falso.
Emilia Ciatti e Martina Catino
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