La discussione verte su un tema attuale e delicato: le terre liberate dalla mafia, luoghi nei quali molti ragazzi allo sbando hanno trovato un lavoro, riuscendo a sottrarsi al controllo mafioso. Come Libera, sono molte le associazioni che tentano di creare e sviluppare comunità alternative alla mafia e sono diversi gli ambiti in cui operano: gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, istruzione e sport. Purtroppo alcune di loro rischiano di chiudere, sopraffatte dalle ripetute minacce e dal mancato sostegno da parte dello Stato. Finché il degrado morale e la superficialità odierni persisteranno, le associazioni continueranno ad essere isolate e non potranno svilupparsi al meglio.
Il problema fondamentale è costituito da una "legalità malleabile, di leggi ambigue e vuote che possono essere facilmente aggirate". Siamo di fronte a un'emergenza etica: si avverte la forte necessità di un rinnovamento morale da parte dei cittadini, ma soprattutto dei politici, che non sono in grado di emanare leggi chiare senza giungere a compromessi, poiché loro stessi, in alcuni casi, sono collusi con la mafia.
"La politica può vivere senza la mafia, ma la mafia senza politica cessa di esistere": la criminalità organizzata è presente sulla scena italiana da centinaia di anni e continuerà ad esserci fino a quando i politici non saranno capaci di formulare programmi chiari e di mantenere gli impegni presi, dimostrando di fare una "politica alta" volta al bene comune, altrimenti il sacrificio di persone come Falcone e Borsellino e il ricordo di tante vittime risulterà inutile .
I relatori sono consapevoli che la lotta alla criminalità organizzata è difficile e faticosa, ma non si arrendono e continuano a sperare che un giorno si potrà vivere in un mondo libero dalla mafia.
Valentina Govoni
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