domenica 7 ottobre 2018

Apriamo una finestra sui conflitti

Ognuno di noi può immaginare la situazione critica di coloro che subiscono sulla propria pelle l'orrore della guerra, ma Staffan de Mistura, ambasciatore dell'ONU, Zedoun Alzoubi, fondatore di Union of Medical care and relief, Lorenzo Trombetta, studioso del contesto siriano, e Michiel Hofman, rappresentante di medici senza frontiere, vivono sicuramente più da vicino questa realtà. I Paesi dilaniati dai conflitti su cui l'incontro al cinema Apollo si è concentrato sono la Siria, in maniera più approfondita, e il Sud Sudan. La guerra in Siria, dice de Mistura, è la peggiore a cui abbia mai assistito: lo dimostrano cinque milioni di vittime, sette milioni di sfollati e cinquecentomila prigionieri presi in causa da ambo le parti. In più, gli ospedali normalmente considerati luoghi sicuri e di rifugio, poiché  sono i principali target delle bombe, si trasformano in zone di pericolo e paura. Tuttavia, i governi considerano come unica soluzione non la via diplomatica, ma l'uso delle milizie. Al contrario Alzoubi sostiene che per migliorare la situazione bisognerebbe continuare a manifestare per i diritti dei cittadini, in modo da far comprendere che essi non sono merce di cui le controparti del conflitto possono disporre a loro piacimento. L'intervento di Hofman ha inoltre chiarito che la guerra in Sud Sudan, pur non essendo oggetto dell'attenzione mediatica, presenta delle somiglianze con quella siriana ed è altrettanto cruenta.
In conclusione i relatori sostengono che prima di intervenire sul problema è necessario sensibilizzare il resto del mondo per renderlo partecipe di queste atrocità.
                                                                                                                   Sara Meneghini e Alisia Rizzi




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