Oggi al Festival dell'Internazionale a Ferrara sono giunti da quattro angoli del mondo personalità artistiche unite dalla loro terra natia: la Palestina.
Durante l'incontro gli ospiti si sono espressi attraverso la loro scrittura chiarendo quali sono gli shock che quotidianamente vivono nella loro terra. La scrittura vista come uno strumento capace di raccontare ricordare e testimoniare le storie vissute dagli "umili" e non dagli eroi. Gli autori hanno sollecitato il pubblico a considerare la scrittura come un canale per trasmettere informazioni e mobilitare l'impegno civile .
Tutti gli ospiti hanno voluto presentare la Palestina secondo la loro professione artistica, da uno scatto fotografico capace di immobilizzare il tempo, al racconto di una bambina chiamata Gaffa, come la sua città che mai potrà vedere.
Gli autori hanno voluto condividere l 'amore per la loro terra, senza però nascondere i timori e la paura che quotidianamente vivono. La Palestina, diventata ormai invisibile agli occhi degli altri Stati, è madre di paladini che vivono la vita con la forza e resistono alla fatalità di ogni giorno.
La discussione si è poi sviluppata non sul piano politico, ma piuttosto sull'emozione e l'arte, capaci di rendere ciò che accade immortale.
<<Si racconta la Palestina o ridendo o piangendo>>, una terra che grida, piange e lotta ogni giorno, secondo e attimo per i dritti alla libertà, all'uguaglianza; una terra dove si lotta anche semplicemente per spostarsi da casa al mercato. E' anche naim, paradiso che ride e vive la rivoluzione con il sorriso, a braccia aperte, cantando la libertà.
Benedetta Crivellaro e Francesca Menegatti
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.