Oggi lo scrittore vuole essere insistentemente autentico non nei confronti del proprio pensiero ma agli occhi dell'opinione pubblica. La sua libertà è dunque limitata dalle aspettative del lettore e da questo periodo caratterizzato da questo moderno "puritanesimo". Questa nuova visione è denunciata dalla scrittrice britannica Zadie Smith che considera la scrittura ribellione: ribellione dalle attese degli altri. Lo scrittore è esente dalla responsabilità di essere conforme alle aspettative dei lettori. Lo scrittore è irresponsabile, lo definisce scrivere in prima persona da cui scaturisce l'Io letterario. L'autore è protagonista e consapevole del suo pensiero e si confida con un lettore astratto: la sua coscienza. Scrivere diventa così una questione di pudore e vergogna: è un rischio da assumere perché è personale, ma gli consente di essere libero.
Questo tipo di scrittura non solo delinea la forma del pensiero dello scrittore ma permette anche alle persone comuni di scoprire loro stessi, non suggerendo cosa pensare ma come: solo in questo modo la scrittura diviene formativa.
Sophia Temgoua e Matilde Baiardi
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