domenica 7 ottobre 2018

MSF ci racconta la verità

Nel pomeriggio di sabato 6 ottobre, nonostante il mal tempo e la pioggia insistente, il Teatro Comunale era gremito di persone giunte per assistere alla discussione, moderata dal giornalista Gad Lerner, sulle accuse e le fake news sul comportamento delle ONG, e in particolare di MSF, riguardo ai fatti degli ultimi diciotto mesi. Claudia Lodesani, presidente di Medici Senza Frontiere, spiega che la maggior parte di queste diffamazioni è rivolta alle missioni di soccorso in mare, perché é l'ambito più visibile e quindi più facile da criminalizzare.
Le prime azioni di salvataggio risalgono all'ottobre 2013, dopo la fine delle operazioni governative di Mare Nostrum, a seguito della dichiarazione dell'Italia di non poter coprire le ingenti spese economiche di quasi 120 milioni di euro annui e
della sua richiesta inascoltata di intervento rivolta all'Europa. Fino a questo momento infatti non si era verificata un'emergenza umanitaria che richiedesse l'azione di MSF.
La campagna contro di loro parte abbastanza presto, ma inizialmente la minaccia del blocco delle operazioni non era che una remota possibilità, ora invece è realtà. Molti sostengono che solo bloccando queste operazioni i migranti saranno sempre più scoraggiati nel venire verso le nostre coste e proprio con l'intento di bloccarle accusano le OGN di aiutare gli scafisti dei barconi nel contrabbando di persone. Tuttavia, come garantito nella Convenzione di Ginevra, le organizzazioni non governative dovrebbero avere il diritto di salvare vite umane e queste di essere salvate. Ora, per il soccorso in mare è stata istituita la Guardia Costiera Libica, che però non ha un porto sicuro a cui fare riferimento. I libici scappano dalla guerra del loro paese, ma sono costretti a tornarci.  
"MFS era simbolo del bene", dice la presidente, "adesso invece abbiamo perso la maggior parte dei consensi". Pertanto queste organizzazioni si sentono al momento inadeguate, lo spazio umanitario non è più rispettato e si sta tentando in tutti i modi di trovare una soluzione. 
Quello che la presidente di MFS chiede alla fine della discussione, non è di aumentare le donazioni diminuite a causa della perdita di consensi, ma, con grande sorpresa da parte del pubblico, di aiutarli a diffondere messaggi che vadano "contro corrente e ispirino la solidarietà". 

Greta Mariotti e Antonia Romagnoli

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.